*Review tour* Invisible Sun- Intervista all'autrice Elle Eloise

 


Buongiorno miei readers e buona domenica... 
Con un po' di ritardo sulla tabella di marcia oggi concludiamo il Review Tour che vede come protagonista il nuovo romanzo di Elle Eloise. 
Dopo aver letto la magnifica storia che ancora una volta l'autrice ci ha regalato, QUI potrete leggere la nostra recensione, oggi vi proponiamo una breve intervista con l'autrice... E quindi lasciamo la parola a lei... 

Ciao Eloise, e grazie per essere qui con noi oggi… 

1) Partiamo da una domanda presa spunto dalla tua mail e quindi: who is Elle? Chi è Eloise nella vita di tutti i giorni? 
Sono una ragazza (mi fa ancora strano definirmi donna, nonostante i miei trent’otto anni!) semplice, che per otto ore al giorno si occupa di sponsorizzazioni di eventi culturali per una nota banca italiana e che, per il tempo che le rimane, ama scrivere, leggere e guardare film e serie tv. Sono una persona che non smette mai di sognare, nemmeno a occhi aperti, che fa fatica a camminare in mezzo a una folla ma che adora fare lunghe passeggiate in collina, che guarda spesso in basso anche se la sua mente vaga lontanissima. 
 
2) Come e quando nasce la tua passione per la scrittura? 
Dalle scuole medie, grazie a una professoressa intraprendente che tra i temi che ci aveva assegnato aveva inserito una traccia “libera” in cui dovevamo scrivere il primo capitolo di un romanzo giallo. Per tutti gli altri temi svolti nel corso dell’anno, io ho continuato il romanzo giallo, un capitolo alla volta. Ho cominciato a scrivere racconti, ma mi sono fermata quando ho iniziato l’università. Ho ripreso solo dopo la morte di mia madre, nel 2012, e non mi sono più fermata.

3) C’è qualcuno (familiare o amico) che ti ha spronato a inseguire il percorso della scrittura, o al contrario qualcuno che ti ha scoraggiato in quella direzione?
Mi hanno spronata tutti, soprattutto mio marito che mi ha convinta anche a frequentare un corso alla scuola Holden di Torino. Anche mio padre mi ripete continuamente “non smettere”. Non c’è pericolo: non smetto. Mi serve come mi serve respirare. 

4) Quale parte della stesura di un libro, per te, è la più difficile?
L’editing, spesso infatti mi faccio aiutare da due mie amiche scrittrici e da quattro beta readers. Amo la prima stesura e la prima revisione, che per me è quasi una riscrittura. 

5) Come nasce una tua trama? Cosa ti ispira maggiormente? 
La vita reale. Prendo spunto dalla cronaca (come per Invisible Sun: la storia del ragazzo che salva il bambino dai binari della metropolitana di Milano è vera), dall’attualità, dai comportamenti dei ragazzi tra i venti e i trent’anni, su per giù l’età dei miei protagonisti. E dai ricordi, moltissimo. 

6) Nei tuoi libri ci sono molti riferimenti alla musica, quando scrivi senti il bisogno di ascoltare una determinata playlist o preferisci assoluto silenzio?
Quando scrivo preferisco il silenzio, ma immaginando sempre ciò che scrivo come frammenti di un film, la musica diventa imprescindibile: nella mia testa allestisco il set, la posizione degli attori, le luci, i colori, gli odori, e anche i suoni (in campo e fuori campo). Compongo l’inquadratura, la scena, la sequenza come una regista. Sono di quella scuola di pensiero che crede che la musica faccia il trenta percento di un film. 

7) Quale tra i tuoi personaggi ti somiglia di più e quale invece è totalmente l’opposto di te? 
Credo che Fiona di Invisible Sun sia davvero molto simile a me. Ma in realtà, il suo sentirsi “sbagliata” penso possa riguardare molte donne. Quella che mi sembra essere molto diversa da me è Noemi di Come una tempesta: sportiva, estroversa, simpatica, una vera calamita per gli sguardi maschili. Mi piacerebbe assomigliarle, ma sono l’opposto.

8) A quale personaggio sei maggiormente legata e perché? 
Edo e Fiona di Invisible Sun sono stati una rivelazione: li vedevo, li sentivo, li vivevo mentre scrivevo. Mi sono affezionata tanto a Danny di Close to me: il suo disturbo mi ha portata a essergli estremamente solidale e in alcuni punti mi ha commossa. La coppia a cui sono più legata forse potrebbe essere quella di Voci nel vento: Olivia e Fra sono strazianti insieme, sia come amici che come amanti. Forse perché derivano dalla stessa storia, sono affezionata anche alla coppia Alice-Ethan di Ballando nel vento (una delle novelle di Bonus Track). Sam e Mia (Fino alle stelle) e il loro amore per il cinema, che si rispecchia nel mio. Sara (Cuore d’Inverno) è stata il mio primo amore e la dolcezza di Isaak è perfetta per smussare la sua aggressività. E Paolo (Come una tempesta)… beh Paolo è Paolo, praticamente una persona in carne e ossa ormai. Ho risposto alla tua domanda? Forse no… 😊

9) Se dovessi necessariamente eliminare un tuo protagonista, quale sarebbe e perché?
Giammai!

10) Che importanza dai alle tue cover? Quale elemento ti fa dire “Si, questa è la cover perfetta”?
Non so se esista la cover perfetta. Credo che ogni autrice con la cover voglia stabilire un imprinting. A me piace far capire che i miei romanzi non sono “i soliti romance”, nel senso che indubbiamente seguono alcuni stereotipi, ma molto più spesso cercando di ribaltarli. Penso di scrivere romance abbastanza atipici, non mi interessa scrivere di uomini da sogno, pieni di soldi e sicuri di sé. Adoro le imperfezioni perché non mi fido delle perfezioni. Penso che le imperfezioni ci rendano unici e speciali. Veri. È questo che voglio trasmettere con i miei romance. Avere la coppia da sogno sulla cover o l’uomo tutto d’un pezzo non veicolerebbe un messaggio adatto ai miei romanzi. Invisible Sun e Close to me, le ultime due cover realizzate da Catnip Design e che trovo meravigliose, hanno un’impronta più pop: sono entrambi romanzi che affrontano tematiche forti, anche drammatiche, ma che portano a conclusioni positive, ricche di speranza sul futuro. Per cui mi sembrava giusto regalare alle due storie cover “solari” che riportassero questo messaggio.

11) Casa editrice o self publish: pro e contro secondo te. 
Discorso che meriterebbe una tesi di laurea. Io ho avuto un’esperienza con una piccola casa editrice. Per un primo periodo è stato bellissimo e divertente, poi ho capito che per il mio stile di vita e il mio lavoro quella situazione non andasse più bene per me. Non so cosa voglia dire essere seguita da una grande Casa Editrice ed essere in tutte le librerie di Italia, per cui non mi pronuncio. Il self è la mia strada per ora, senza alcun rimpianto. Mi piace avere l’assoluto controllo sui miei libri, prendere decisioni sul titolo, sulla cover, sull’editing, sul calendario delle pubblicazioni, sulla promozione e amministrare i miei guadagni come meglio credo. 

12) Se dovessi dare un colore ad ogni tuo romanzo, quale sarebbe? 
Cuore d’inverno: il bianco della neve e il rosa del romance più classico
Come una tempesta: grigio Torino
Voci nel vento: i colori del tramonto, arancione e violetto
Fino alle stelle: blu scuro, i colori della notte stellata e soprattutto di una sala del cinema 
Close to me: non riesco a togliermi dalla testa il fuxia della cover 😊
Invisible Sun: ovviamente il colore dei fiori citati nel romanzo (Solanum autunnale), che sono violacei tendenti all’azzurro con i pistilli gialli. E il verde delle piante rampicanti e della Val Maira, dove Fiona ed Edo fanno l’amore per la prima volta. 

13) Quali sensazioni provi quando scrivi la parola fine ad una nuova storia?
Di solito ho le lacrime e un sorriso sulla faccia. Un senso di soddisfazione (per averlo portato a termine), felicità (per i miei protagonisti che finalmente possono stare insieme) e tristezza perché devo dir loro addio… ma che poi non è un addio, giusto?

14) Hai un giratempo come quella di Hermione Granger: cambieresti qualcosa del tuo percorso di autrice? 
Un giratempo non mi servirebbe, preferirei il mantello dell’invisibilità! 😉 Penso che, come per i miei personaggi, gli errori servano nella vita, per fare esperienza. I fallimenti, le crisi e gli insuccessi sono gli ingredienti che ti permettono di crescere davvero, non certo i successi. Mi auguro di sbagliare tanto nella vita, significherebbe che la sto vivendo davvero.

15) Sempre tornando indietro nel tempo, cambieresti qualcosa nella tua vita?
No, per le ragioni che ho detto prima.

16) Se potessi dare vita ad uno dei tuoi personaggi, chi sarebbe e cosa diresti?
Fiona. Le direi “ti capisco, ma accetta di essere imperfetta, come tutti. Nessuno ha qualcosa di sbagliato nel DNA, si tratta sempre di scelte.”. 

17) Sappiamo che sei anche una assidua lettrice: un personaggio che ti è rimasto nel cuore scritto da altri?
Sul fronte italiano, tutti i personaggi dei libri che ho letto di Paola Garbarino e Vera Demes, mie compagne di viaggio nel mondo del self publishing dall’inizio. Recentemente ho amato Lex di Burning Sand e Bloody Sky di Bianca Ferrari. Camille e Teschio di Silvia Ciompi: strazianti. Self o case editrici, non faccio differenza. Là fuori ci sono moltissime autrici che stimo e che vorrei vedere in tutte le librerie d’Italia. Per quanto riguarda le straniere, ho una venerazione per i personaggi di Amy Harmon e Colleen Hoover. Ma sono anche una fan di Lisbeth Salander della saga di Millennium, di Stieg Larsson.

18) Hai mai pensato di scrivere una breve novella natalizia su alcuni tuoi personaggi (o magari tutti)? 
Sì, ma alla fine non ci riesco mai. Mancanza di tempo, presumo: il mio lavoro si intensifica moltissimo tra settembre e metà dicembre.

19) Cosa speri di trasmettere ai tuoi lettori con le tue storie?
Un messaggio molto semplice: di accettarsi senza smettere mai di migliorarsi. E di non cercare il ragazzo o la ragazza comunemente considerati “perfetti”, ma il ragazzo o la ragazza perfetti per noi stessi. Bisogna imparare a guardare l’altro/altra in modo meno scontato, andare oltre le apparenze, i pregiudizi e di riconoscere che nella vita non esiste una sola verità, ma un’infinita serie di punti di vista.

20) Cosa diresti a tuo figlio (o figlia) se un giorno venisse a dirti che vorrebbe fare lo scrittore come lavoro?
Prima dovrei averne di figli per immaginarmi questa situazione. 😉 In generale penso che incentiverei qualsiasi interesse creativo avesse nei confronti delle arti, perché arricchiscono la propria vita e la rendono speciale.

21) Se avessi la possibilità di dare un consiglio alla te del passato, cosa le diresti? 
Smettila di denigrarti e credi un po’ di più in te stessa. 

22) Sogni nel cassetto?
Ne ho due. Essere letta da più persone possibili, anche se, lo ammetto, non scrivo romance per tutti i palati. Da amante del cinema, mi piacerebbe che dalle mie storie realizzassero dei film o delle serie tv.

Grazie per essere stata con noi, e grazie per il tempo che ci hai dedicato. 
Grazie a te!

Buona giornata, sperando di poterti leggere molto presto di nuovo. 
Francesca e lo staff The library of Jane




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