Buona sera miei adorati Librarian... che cosa state facendo in queste calde assolate serate? Io mi perdo nelle letture... ho stabilito un metodo per recuperare i libri della mia tbr, se funzionerà ne svelerò il segreto... oggi però voglio che prendiate un cocktail tra le mani, inforcate gli occhiali da sole, spiaggiatevi sul divano e leggete comodamente la mia recensione all'ultimo libro di Silvia Carbone!
IL romanzo

Autore: Silvia Carbone
Editore: Self Publishing
Data di uscita: 9 gennaio 2023
Genere: Contemporary romance
Pagine: 300
Formato: digitale (euro 2,99) cartaceo (euro 14,56)
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Dakota Hunt è una ballerina della scuola di arti performative Juilliard di New York. È una danzatrice promettente ma che lotta di continuo con i suoi disturbi alimentari.
Fino al crollo.
Fino a lui.
Zephyr Hale è all’apparenza un cattivo ragazzo ma nasconde l’anima di un artista.
L’incontro con Dakota è fatto da subito di incomprensioni fino a quando lui vede oltre le apparenze che lei cerca di mantenere.
In un susseguirsi di problemi che il destino ha in serbo per loro, l’amore tra i due ragazzi diventerà importante e speciale. Ma qualcosa andrà storto e a quel punto Dakota e Zephyr dovranno fare i conti con i propri demoni.
La recensione di Francesca
In questi giorni sono stata al saggio di danza di mia figlia, ovviamente come in ogni saggio non c'erano solo le bambine a esibirsi, ma anche le ragazze più grandi. La mia attenzione veniva quasi costantemente catapultata da una in particolare. Non aveva le fattezze che una ballerina richiede, ma riusciva comunque a calamitare l'attenzione degli spettatori con le sue movenze leggiadre. E ho pensato alla protagonista di questo romanzo, pensando quanto Silvia Carbone abbia centrato in pieno il suo personaggio.
Dakota è una ballerina, ama la danza ma ciò che desidera più di ogni altra cosa è l'amore e l'accettazione di sua madre. L'anela sin da piccola al punto da ridurre il suo stato psico-fisico allo stremo pur di farla felice. Fino a quando tutto precipita. E Dakota, per volere del padre (di cui apriremo una parentesi più in là) si trasferisce a casa della zia Rachel. Qui incontra Zephyr, non tocchiamo l'argomento parentela perchè qui la Carbone ci ha messo il carico da novanta basti solo sapere che Zephyr non è cugino di Dakota, anche se in un certo senso lo è (lo capirete solo leggendo!). I due iniziano con il piede sbagliato, Dakota è una bomba ad orologeria pronta per esplodere e Zephyr all'apparenza è il bad boy della situazione. In realtà si scoprirà andando avanti nella lettura che lei non è così costruita come sua madre l'ha plasmata e lui cela un anima artistica sensibile.
La prima cosa che ho pensato leggendo i primi capitoli è che solo Silvia Carbone può ripetere un concetto all'infinito senza risultare ridondante, ma rafforzando quel concetto intingendolo di sentimenti come può essere la perdita o il dolore legato ad essa.
I personaggi, tutti anche quelli comprimari, sono enigmatici e complessi e descritti come sempre in modo impeccabile dall'autrice.
La Carbone ci fa un quadro fin troppo realistico del mondo di una ballerina che affronta la scuola di arte performative di New York, un ambiente competitivo fino allo stremo.
Alle scene di dolcezza si sovrappongono quelle con alto tasso erotico e seduttivo, che però non sfociano mai nella volgarità, ed è questo che mi piace tantissimo anche di questa autrice.
Devo essere sincera, non sono personaggi che ti esplodono dentro come i protagonisti della serie Skulls of Hell, ma riescono comunque ad emozionare e regalare al lettore una lettura ricca di dolcezza, romanticismo, sorrisi e riflessioni. Eh sì, perchè se c'è una cosa che ho imparato da questa autrice è che ogni sua storia non è mai fine a se stessa. Ogni personaggio riesce ad arricchire il lettore di nuove consapevolezze, riesce a farlo riflettere e insegnare in qualche modo. E poi dicono che i romance sono romanzetti senza arte ne parte... andate a dirlo a Dakota Hunt e al suo carico emotivo che si porta dietro...
Cè stato un momento, esattamente nel capitolo in cui lei balla per lui, in cui ho iniziato a pregare... "Ti prego Silvia Carbone, fammi sentire la musica...!" eh... La Carbone mi ha fatto sentire la musica!
Inutile dire che ho amato i protagonisti, come si potrebbe non amarli, ma come sempre l'autrice riesce in qualche modo a farmi affezionare anche ai personaggi secondari (come il fratello di lui e la migliore amica... ogni riferimento a una nuova storia è assolutamente voluto e per niente casuale!). Ho detestato con ogni fibra del mio essere la madre di lei e in qualche modo anche il padre che seppur non ha un ruolo negativo, resta comunque un uomo che non è riuscito a imporsi prima per il bene della figlia (come si dice, senza pa... ah no! Senza spina dorsale!)...
Leggere un libro di Silvia Carbone è come mangiare una porzione di patatine, una tira l'altra e non ne hai mai abbastanza!
Un romanzo che assolutamente consiglio per le tematiche affrontate in modo eccelso, per averci aperto uno scorcio di mondo su quella che può essere la danza. Si pensa sempre che lo sport faccia bene, non si immagina quanto male possa fare se si abusa di esso. L'autrice affronta tutto questo in punta di piedi e con l'eleganza di una danzatrice.
La sua penna, anche questa volta, non mi ha delusa!
Alla prossima lettura
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