Buon giorno cari lettori,
ricominciamo alla grande presentandovi il primo Review Partry dell'anno. Stiamo parlando del romanzo di Kayte Nynn: LA FIGLIA DEL MERCANTE DI FIORI... venite a scoprire la mia recensione
Alla morte del padre, famoso botanico, esperto di piante esotiche, Elizabeth decide di portare a termine l'ultima importantissima spedizione alla ricerca di una pianta molto rara e velenosa, che tuttavia se lavorata con estrema cautela, sarebbe in grado di curare ogni male. La attende un lungo e pericoloso viaggio in mare...
Australia, giorni nostri
Durante i lavori di ristrutturazione nella casa della nonna venuta a mancare Anna rinviene un cofanetto dall'aria molto antica. All'interno ci sono un diario, un taccuino pieno di disegni di piante, una foto della fine dell'Ottocento, un fiore essiccato e una manciata di semi. Prova allora a seminarli e al tempo stesso inizia a leggere il diario che racconta l'avventura di una giovane donna in fuga. Con l'aiuto di esperti botanici cercherà di scoprire la storia rimasta chiusa così tanto tempo nella scatola, e di ripercorrere le vicende di chi ha vissuto molti anni prima di lei, ma la cui esistenza sembra indissolubilmente legata alla sua....
Eccomi a parlarvi di due donne, legate da un destino che a distanza di secoli si ripercuote su ognuna di loro. Elizabeth è una di quei personaggi che amo particolarmente: intraprendente e con la voglia di cambiare gli usi e i costumi dell'epoca, che molto mi ricorda la mia amata Lizzie Bennet. Anna è la sua co-potragonista perfetta. Due personalità ben distinte ma che in comune hanno la grinta e la forza d'animo che le rende entrambe due eroine degne di nota.
A rendere ancora più interessante il romanzo è la storia d'amore che vive Elizabeth (perdonatemi, passa il tempo, passano gli anni, ma il mio essere così dannatamente romantica non credo passerà mai!)
"Qualche mese prima Elizabeth sarebbe stata la prima a rifiutare l'idea di potersi innamorare, figuriamoci così in fretta, ma qualche mese prima non avrebbe mai potuto immaginare che esistesse un uomo come Tomas"
Amo particolarmente quei romanzi in cui passato e presente si susseguono e si intrecciano tra loro, la loro peculiarità è proprio quella di trasportarti in due epoche ben distinte ma che in qualche modo si appartengono. Se scritti bene questi romanzi riescono a trasmetterti delle ore in cui niente e nessuno esiste se non i protagonisti del romanzo con la loro storia, e questo romanzo ne è la prova.
Ho avuto modo di addentrarmi nel mondo di Elizabeth del 1800 e in quello di Anna, che appartiene ai giorni nostri, assaporando un po' di quell'epoca che avrei voluto vivere in prima persona e che tramite la scrittura di Kayte Nunn sono riuscita a intravedere.
Una scrittura fluida, che mi ha lasciata incollata alle pagine del romanzo e che non vedevo l'ora di poter proseguire ogni qualvolta dovevo interrompere la lettura.
Un romanzo che mi ha conquistata sin dall'inizio e che non ha affatto deluso le mie aspettative.
Direi che grazie alla Nunn il mio nuovo anno letterario è iniziato alla grande.
Alla prossima lettura
Se volete conoscere altre opinioni... vi lascio il calendario del Review Party
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