Jane's Sweet Christmas- 11 dicembre- Oui, chef: un bistrot sotto l'albero di Giulia Ungarelli e Giulia Rizzi
Benvenuti nella casellina n. 11 del Jane's Sweet Christmas, che ci porta direttamente tra le strade innevate di Parigi con Oui, chef- Un bistrot sotto l'albero nato dall'unione delle penne di Giulia Ungarelli e Giulia Rizzi...
andiamo a scoprire la mia recensione!
IL romanzo
Titolo: Oui, chef: un bistrot sotto l'alberoAutore: Giulia Ungarelli e Giulia Rizzi
Editore: Self Publishing
Data di uscita: 13 dicembre 2020
Genere: Commedia romantica
Trope: hate to love, christmas vibes
Pagine: 255
Formato: digitale (euro 0,99) cartaceo (euro 10,39)
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"Dam, non la metti la panna?"
C’era una volta Lavinia, che in un freddo giorno di dicembre parte dalla sua bella Roma e si reca a Parigi, per conoscere le ultime volontà del defunto zio Piero, in arte chef Pierre.
Giunta in una "rù de qualcosa" scopre però di non essere la sola persona attesa dal notaio. Seduto accanto a lei c’è un “cucinalumache” che, per quanto carino, la fissa in modo strano.
Lui è Damien, le lumache le cucina per davvero e non ha mai conosciuto una ragazza tanto rozza.
Possibile che la nipote del suo maestro non abbia preso nemmeno un briciolo di savoir-faire dallo zio?
Tra la romana senza peli sulla lingua e lo chef parigino sono subito scintille, ma faranno meglio a domarle al più presto, perché la sorte de “Le chat froissè”, il bistrot lasciato in eredità a entrambi da zio Piero, dipende dalla loro collaborazione.
Tra una carbonara e una soupe à l’oignon riusciranno a deporre le armi?
Dopotutto è quasi Natale.
La mia recensione
Chi non desidererebbe ricevere come regalo sotto l'albero un bistrot? Soprattutto se abiti a Roma e il locale si trova tra le strade di Parigi e l'eredita proviene da un prozio che conoscevi appena? Eh beh, ecco... Lavinia avrebbe sicuramente fatto a meno di questo lascito, in special modo perchè a pochi giorni dal Natale si ritrova senza lavoro (sempre a causa del viaggetto a Parigi) e con un cucinalumache come socio.
Insomma, la situazione potrebbe apparire davvero tra le più tragiche, anche se... forse questo prozio non ci ha visto poi così male e la sua idea è semplicemente geniale.
Damien, lo chef de "Le chat froisse" ha vissuto gli ultimi dieci anni per quel bistrot, anche se non naviga in acque limpide il locale è tutta la sua vita e sapere di doverlo dividere con una "rozza" italiana non è tra le più rosee aspettative anche se... a volte il destino è davvero infimo e a Natale anche i miracoli più improbabili sono possibili.
Tra le vie innevate e illuminate a festa di Parigi, tra un macaron e un panino con la porchetta i cuori dei due soci in affari si riattivano per far vivere loro la favola di Natale che aspettavano, anche se la realtà tornerà presto a bussare alla porta e allora entrambi dovranno fare i conti e scegliere tra cuore e ragione.
"Prendi la metro sbagliata così spesso che avresti potuto fare il tour della città almeno tre o quattro volte"
"E invece finisco per ritrovarmi sempre da te"
Tra battute condite di sarcasmo, salse francesi, cucine in fumo e un'eredità che pesa sui loro cuori come un macigno i due protagonisti ci faranno ridere e senza alcun dubbio innamorare.
A rendere più piacevole il tutto ci sono i personaggi secondari che danno un mano (o forse peggiorano solo la situazione con i consigli strampalati).
Una scrittura ironica, guarnita da alcune battute in romanesco e un francese maccheronico che sicuramente vi farà passare un paio d'ore in totale relax e strappando al lettore qualche risata.
"Sapeva di vaniglia e cacao, del profumo delle notti parigine e di desideri fatti per essere bisbigliato sotto la luna"
Non amo particolarmente le letture dove ci sono battute dialettali, ma è un mio limite sicuramente, visto che comunque la lettura è senza ombra di dubbio piacevole e scivola liscia come l'olio.
Non mi resta che darvi appuntamento a domani, con la casellina n. 12
Alla prossima lettura
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