Buongiorno miei cari readers, inauguriamo oggi una nuova rubrica a cura della nostra amata Giusy. Lei si occuperà di quegli argomenti scottanti dell'attualità, ma vi avviso già da subito che non sarà una rubrica con scadenze fisse, poichè Giusy è uno spirito libero e scriverà solo ciò che gli sta a cuore, o la scuote nel profondo. Ecco perchè oggi ci parlerà della nuova moda: parlare in corsivo... lascio a lei la parola...
Questa sera, stavo facendo tranquillamente zapping tra i contenuti Instagram, (e forse sarebbe stato meglio prendere un libro in mano e leggere), ad un certo punto mi sono ritrovata davanti ad un articolo/ video di Fanpage dove riportava la nuova famosissima stella di tik tok Elisa Esposito conosciuta anche come l’insegnante di corsivo.
Ora vi assicuro le mie parole non sono dettate dalla gelosia o dall’invidia, e per carità sono felicissima per lei che stia diventando famosa con questa nuova moda. Mi lascia un po’ l’amaro in bocca il fatto che per anni ci sono state Donne che si sono battute per far capire all’umanità che il “sesso debole” è dotato anche di un cervello pensante, peccato che poi sprechiamo l’intelligenza a fare queste pagliacciate. Ne parlavo con mia sorella e ricordavo la mia infanzia che era costituita da libri, romanzi, poesie, sonetti. La nostra famiglia ha umili origini, i nostri genitori non erano ricchi, non ci facevano ascoltare Beethoven o Mozart a pranzo , non facevamo gite nei musei, però ci tenevano che noi studiassimo per poter stare in società e saper parlare con le persone. Noi siamo cresciute con Emily Brontë e Jane Austen, e ancora oggi adoro perdermi fra le pagine di Cime Tempestose, adoro sentire parlare Liliana Segre che racconta pezzi della sua vita e ci fa venire i brividi con la sua testimonianza di un passato neanche troppo lontano. Penso e ripenso alle donne che si sono battute per i nostri diritti, alle femministe che ci tenevano a far sentire la loro voce, penso alle donne, che ancora oggi combattono per avere gli stessi identici diritti dell’uomo perché par quanto si possa credere che la società sia progredita in realtà uomo e donna non hanno ancora gli stessi diritti … leggo di donne che fanno fatica a trovare lavoro per via dei figli, oppure che vengono licenziate o bullizzate dai capi affinchè si licenzino perché magari hanno chiesto un paio di ore di permesso in più per i propri bambini. Ripenso a tutto questo e forse sto esagerando, d'altronde questa ragazza è solo una ragazza che ha trovato un modo per avere soldi e notorietà facili, ma non accetto che una fanciulla che non sa neanche chi sia Dante (il che lo trovo davvero vergognoso dal momento che il poveretto si è fatto in quattro per la povera Beatrice) venga pubblicizzata in questo modo, non accetto che la si prendi sul serio, non quando nel mondo ci sono giornaliste che vengono uccise per avere qualche diritto in un paese ancora sottosviluppato, non quando i problemi che abbiamo sono molto più gravi di questo. Il mio pensiero va ai miei nipoti e a mio figlio, che per quanto siano piccoli cerco di fargli capire quanto sia fondamentale studiare diventare qualcuno non perché sa parlare corsivo ma perché sappia parlare italiano. Onestamente, da mamma, non accetto che una ragazza che non conosce la Divina Commedia (nemmeno per sentito dire), sia un esempio e un modello per le giovani ragazze che saranno il futuro di domani. Va benissimo fare soldi sui social, ma non quando a pagarne le conseguenze è la cultura, in un paese dove già la lettura è in precarietà. Cerco di spiegare ai miei nipoti, a mio figlio quanto sia fondamentale rispettare le donne, gli uomini, gli animali e ogni essere vivente e quanto sia importante IMPARARE. Forse riconoscere una poesia di Leopardi non servirà loro nel mondo lavorativo, forse sapere che la Divina Commedia è stata scritta da Dante Alighieri non porterà il pane sulle loro tavole, ma sicuramente farà bene al loro spirito. A noi, cara Elisa, la Divina Commedia piace leggerla in Italiano e non in corsivo. Ci piace immaginare Dante intento a scrivere le sue cantiche, destreggiarsi tra Inferno, Purgatorio e Paradiso. Ci piace leggere di un amore travolgente come quello di Francesca e Paolo, così lussurioso da farli finire tra i peccatori degli inferi. Ci piace immaginare Beatrice, troppo angelica per essere vera, che porta in paradiso l’autore e lo fa con armonia tra un sonetto e l’altro. E poi c’è “lei”, la nuova generazione che parla in corsivo: abbiamo sicuramente sbagliato qualcosa, ma se sbagliare è umano perseverare è diabolico.
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