*Tu leggi? Io scelgo!* Recensione- LA CACCIATRICE DI STORIE PERDUTE di Sajal Badani [Newton Compton]

Buon pomeriggio miei cari Jane's readers... torna anche questo mese la rubrica Tu leggi? Io scelgo! a tenerci compagnia e per questo mese mi sono inoltrata nel blog di Silvia Ragazza In Rosso e ho spulciato tra le sue letture, fino a soffermarmi su un titolo che ricordo di aver acquistato tempo fa ma che non ho mai trovato il tempo per leggerlo: La cacciatrice di storie perdute di Sejal Badani (QUI trovate la recensione di Silvia). 

Ora invece, vi lascio alla mia recensione al romanzo.

IL romanzo

Titolo: La cacciatrice di storie perdute
Autore: Sajal Badani
Editore: Newton Compton
Data di uscita: 6 giugno 2019
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 444
Formato: digitale (euro 0,99) cartaceo (euro 9,70)
Link acquisto

Emozionante come La ladra di libri Romantico come Mangia prega ama Jaya ha il cuore spezzato. Ha tentato a lungo di avere un bambino, ma dopo la terza gravidanza interrotta sta cominciando a perdere le speranze. Anche il suo matrimonio inizia a sfaldarsi e così, nel disperato tentativo di ritrovare sé stessa, decide di allontanarsi da New York per riavvicinarsi alle sue origini indiane. Non appena Jaya arriva in India viene immediatamente sopraffatta dai colori, dai profumi e dai suoni. Ogni cosa ha un fascino esotico, per lei, e ben presto il desiderio di riscoprire la cultura della sua famiglia prende il sopravvento. Ma ci sono segreti del passato a lungo taciuti che hanno il potere di influire sulle generazioni a venire. E così Jaya viene a conoscenza della storia di sua nonna e di un amore clandestino che è destinato a cambiare per sempre la sua vita. Solo dopo aver scoperto il coraggio e l’inarrestabile spirito di resilienza che hanno caratterizzato le donne della sua famiglia, infatti, Jaya si accorgerà di avere dentro di sé una forza che non avrebbe mai potuto immaginare di possedere.

Questa è la storia di tre donne, tre generazioni legate tra loro dalle origini, da una terra che ha marchiato  tutte e tre con le sue tradizioni e che il destino ha fatto ricongiungere ricordando loro quanto coraggio ci vuole per affrontare la vita. 

Jaya è una giovane giornalista con un marito che ama e dal quale è amata. Il loro matrimonio però non è in grado di affrontare la bufera che si abbatte su di loro. La negazione di un figlio ben presto divide Jaya da suo marito, portandola a richiudersi in sè stessa. In testa iniziano a frullargli le domande che per troppo tempo ha tenuto serbate nel proprio cuore e un confronto diretto con la madre, Lena, la porterà lontana da New York, alla scoperta delle origini dei genitori. Ed ecco che si ritrova tra le strade indiane, dove viene investita da una realtà così differente da quella cui è stata abituata a New York. In una moltitudine di colori e tradizioni che arricchiscono quella terra Jaya incontrerà Ravi, il domestico dei suoi nonni, ormai passati a miglior vita, che di primo acchito scambia la ragazza con la sua padrona Amisha. 

Nonna e nipote, però hanno ben più in comune che il semplice aspetto ed è così che attraverso un narratore esterno ci viene raccontata la storia di Amisha, sin da quando, bambina a soli 15 anni, è costretta a lasciare la sua famiglia d'origine per entrare in quella del proprio marito, Deepak. 

Nel corso della storia si capirà di come Deepak sia davvero un uomo gentile e rispettoso di Amisha, lui però non è l'uomo della sua vita, e la giovane donna, madre di tre figli, se ne accorgerà quando incontrerà il giovane luogotenente del paese Stephan. 

Deepak proviene da una famiglia ricca e la sua ricchezza è destinata ad accresceris, non può però dare ad Amisha quello che lei anela. 

Lei infatti è un'anima che va ben oltre le apparenze, lo dimostra il fatto che accoglie in casa propria il giovane Ravi, un intoccabile (un uomo che nella casta sociale indiana sta alla base, persino più basso di un semplice servitore) e lo eleva non solo a capo domestico, ma lo reputa un amico, iniziano a confidargli i propri segreti e iniziando a narrargli le proprie storie. Eh si, perchè Anisha ama scrivere, ama così tanto le parole che scrivere nella sua lingua, l'hindi, non le basta più ed è propri quando nel paesino costruiscono una scuola per imparare l'inglese, lì la giovane Amisha incontra Stephan, e il suo destino si deforma, portandola a scelte che il suo cuore non avrebbe mai fatto. 

La storia di Amisha apre gli occhi a Jaya ad una realtà che lei non avrebbe mai creduto, ma che stranamente riesce a comprendere alla perfezione. Il suo dolore inizia ad evolversi, diventando sempre più sopportabile, fino ad accettare in primis sè stessa come donna. 

" Presa dal desiderio disperato di avere un bambino, avevo messo da parte tutto, compresa me."

La storia di Amisha, come quella di Jaya fa riflettere, lascia emozioni forti nel lettore e chi si perderà tra le pagine di questo libro non potrà che restarne affascinato. L'autrice riesce a descrivere alla perfezione i costumi della società indiana, quella di ieri e quella di oggi, seppur mantenendo la narrazione molto fluida e mai troppo prolissa. I personaggi sono ben caratterizzati ed è come se in qualche modo Amisha sia legata a Jaya, pur non essendoci mai stato un contatto tra loro.  La lettura è scorrevole e la storia, in particolare quella di Amisha, decisamente degna di essere letta. Bellissimo il finale che mi ha fatto versare un fiume di lacrime. 

"Le storie le attraversavano la mente così velocemente che le non aveva abbastanza tempo per scriverle tutte". 

Alla prossima lettura

Seguite le altre recensioni di Maggio della rubrica Tu leggi? Io scelgo!