Torna la nostra Veronica a parlarci di un Dark romance nato dalla penna di Debora C. Tepes... venite a scoprire la sua recensione...
IL romanzo

Autore: Debora C. Tepes
Editore: Self-publishing
Genere: Dark romance
Pagine: 388
Formato: digitale (euro 2,99)
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Nadir
Nadir è solo un ragazzino quando è costretto a fuggire con suo fratello Quadir da una moschea in fiamme nella sua città, in Libano. Lì, tra le pietre divorate dall’esplosione, ha perso non solo i suoi genitori ma anche tutta la vita così come l’ha conosciuta sino a quel momento, e ha siglato un inconsapevole patto di sangue con la violenza, che d’ora in poi sarà il suo destino.
Adesso che è ormai un adulto, la vita di Nadir è scandita da violenza e aggressioni e dalle regole del clan che ha fondato con suo fratello e che gestisce scommesse clandestine, droghe di ogni genere e racket. La violenza è l’unico linguaggio che Nadir conosca, tutto ciò che ha portato con sé dalla sua terra e che l’ha seguito fino in Europa, dove si è rifugiato. Tuttavia, anche per lui esiste qualcosa di sacro e intoccabile: la famiglia, il bene supremo da proteggere. A ogni costo.
Layla
Layla non ama la compagnia della gente. Preferisce rinchiudersi nel suo mondo, cullata dalle note del pianoforte sul quale lascia scorrere le dita. A casa, Layla non ha nessuno che l’aspetti: d’altra parte, suo padre è il capo della squadra omicidi della polizia di Berlino e ha ben altro di cui occuparsi. Tuttavia ogni tanto, trascinata da un’amica, anche lei si concede una nottata diversa dal solito. Ed è così, durante una notte in una discoteca della capitale, che il destino di Layla prende una piega inaspettata. È lì, tra le luci stroboscopiche che l’accecano e la musica techno che l’assorda, che incontra Nadir e si perde nei suoi occhi color dell’ebano. Le loro orbite collidono e, da quel momento in poi, niente sarà più lo stesso. Lei cade nella trappola dell’oscuro sconosciuto arrivato dal Medio Oriente e lui crede di avere il potere in mano. Non l’ha scelta per caso: sa perfettamente chi sia e, soprattutto, quale ruolo ricopra suo padre. Rapirla e consegnarla a suo fratello Quadir è il suo unico scopo. Ma ciò che Nadir ancora non sa è che sarà lui stesso a cadere in una trappola dalla quale sarà impossibile fuggire: quella della passione.
In bilico tra la vita e la morte, costantemente sospesi tra la verità e la menzogna, il giusto e lo sbagliato, Nadir e Layla si lasciano travolgere in una spirale di attrazione incontrollabile. Ma può l’amore sopravvivere al richiamo irresistibile del sangue? Possono due anime perdute ritrovarsi al di là del bene e del male?.
Se vi aspettate di leggere una dolce storia d'amore avete decisamente sbagliato libro. Nadir è un giovane arabo, dalla bellezza tenebrosa, nera come i suoi occhi, oscura come la sua anima. Ha vissuto un'infanzia violenta, che gli ha strappato l'affetto della sua amata madre e l'innocenza per mano del folle padre, a seguito di un'esplosione nella moschea in Libano per onorare la Guerra Santa.
Salvato dal fratello maggiore Quadir i due bambini si rifugiano a Berlino. Divenuti adulti sono a capo del più grande clan di Berlino, gestendo racket, il traffico di droga e night club di dubbio gusto.
Layla è un piccolo scricciolo di ventun'anni. Gracile e malinconica con lunghi capelli corvini, dall'animo un po' dark. Ha perso la madre in un tragico incidente, colpita a morte dal padre, capo della omicidi, durante un inseguimento. Da quel giorno la sua vita è caduta nel baratro della droga e degli eccessi. L'unico momento di gioia e normalità lo prova suonando l'amato pianoforte della madre. Una sera, convinta dalla sua unica amica, esce per andare a ballare. In quel locale fa un incontro inaspettato con un affascinante uomo. Attirata come una falena dalla luce, Layla non riesce a resistere alla forte attrazione che prova per questo sconosciuto e cade nella trappola. Infatti il misterioso uomo è proprio Nadir, incaricato dal fratello di rapire la dolce Layla, per poter così ricattare il padre. Da quel momento è un susseguirsi di forti emozioni. Layla subirà violenze indicibili, ma nonostante la sua giovane età e il suo corpo piccolo e debole, continuerà a combattere per tenersi stretta la vita. Nadir non tollera la sua disubbidienza, infliggendole pene sempre più severe, ma nonostante il suo lato disumano, assassino, è anche invaghito dal forte temperamento del suo ostaggio. I due si scontreranno più e più volte, Layla dal canto suo, ferita, umiliata e usurpata nel corpo e nell'anima, si ritroverà a fare i conti con i suoi sentimenti contrastanti. Come può lei provare questa forte attrazione per il suo aguzzino? Come può il suo corpo tendersi e infiammarsi come lava rovente ogni volta che Nadir la sfiora? E Nadir? Lui, l'uomo senza sentimenti, senza cuore, un sadico assassino psicopatico, cosa sente per Layla? Può un cuore più nero della notte provare sentimenti? Può fermare il suo istinto di uccidere anche lei?
Cari lettori che dire? Leggere questo libro non è stato semplice. Io amo il genere dark, ne ho letti molti, ma questo è dark alla massima potenza. La Tepes è stata formidabile nel raccontare la psiche dei due protagonisti, scavando a fondo delle loro anime, mi sono fermata spesso durante la lettura, e avrei voluto strappare gli attributi a Nadir e farglieli ingoiare, ma al contempo speravo nella sua redenzione. Allo stesso modo è stato difficile accettare e comprendere le sensazioni che trapelavano da Layla. Difficile, ma non impossibile. Perchè l'amore non è solo bianco e nero come i tasti di un pianoforte, ma un infinito caleidoscopio di colori. La scrittura è scorrevole, in quanto l'autrice ha usato un punto di vista in prima persona alternando i pensieri dei due protagonisti. Ben scritto nei minimi dettagli senza errori ortografici o refusi. Una storia che mi ha rapita pagina dopo pagina, costringendomi a non staccare gli occhi dal mio kindle fino alla parola fine, e che finale!
Se siete amanti del dark come me e avete lo stomaco forte non vi resta che leggerlo.
Alla prossima lettura
Ciao! La storia sembra intrigante, ma mi sa che il dark romance non è il mio genere :-(
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