*Blogtour* IL SENSO INTERNO DEL TEMPO di Monica Peccolo [Conosciamo il personaggio: Nathan]


Buon pomeriggio Jane's Reader eccoci oggi a presentarvi una nuova serie, e lo facciamo tramite un blogtour che vede come protagonista il nuovo romanzo di Monica Peccolo. La sua Mandala Series inizia proprio con IL SENSO INTERNO DEL TEMPO  e noi quest'oggi ci focalizzeremo sul protagonista maschile della storia: Nathan! Pronti a scoprirne di più?


" L’ intensità con cui aveva vissuto quei giorni aveva
dilatato quel breve arco di tempo ."

Un racconto sulla clownterapia , ispirato da Robin Williams e dalla sua indimenticabile interpretazione di Patch Adams, si è trasformato nella storia di Eva, Nathan e di tutti i personaggi che accompagnano la metamorfosi della loro amicizia in un sentimento intenso e complicato.
In un intreccio di leggerezza e profondità, si confrontano due realtà agli antipodi:quella difficile della malattia e quella, apparente e superficiale, del cinema hollywoodiano. Un viaggio sulle strade inaspettate dove può condurre l’amore.



IL romanzo

Titolo: Il senso interno del tempo
Autore: Monica Peccolo
Editore: Self-publishing
Serie: Mandala Series #1
Data di uscita: 29 giugno 2019
Genere: Romance
Pagine: 291
Formato: digitale (euro 3,99- in prevendita a 2,99 fino al 29 giugno) cartaceo (euro 9,90)
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Dopo una pausa dai riflettori, e da un ambiente che lo ha quasi distrutto, Nathan Tyler rientra sulla scena cinematografica hollywoodiana. Le sue ferite hanno radici lontane e ritornano ad angosciarlo ogni giorno con la stessa intensità. Eva Pace, invece, non rimpiange di aver lasciato “Plastic Land”, la capitale del cinema, per tornare in Italia. È una persona solare, altruista, che con tenacia ha perseguito il suo vero sogno. Si è dedicata al lavoro e ama fare la pediatra, anche se questo comporta sacrifici e ardue scelte quotidiane. La vita, però, è un insieme di strane coincidenze e così Nathan ed Eva tornano a frequentarsi, scoprendo che i dieci anni trascorsi e la distanza di due continenti non hanno inciso sull’amicizia che ancora li lega. Eva comprende di non avere più davanti a sé il ragazzo scanzonato di un tempo, ma un uomo complicato che scardina le sue certezze e la sfida di continuo. Abituata a combattere battaglie enormi con i suoi piccoli pazienti, però, non si lascia scoraggiare. Il sentimento che li unisce si trasforma e coglie entrambi di sorpresa. Riusciranno a non sprecare questa seconda occasione offerta dal destino? “Due mondi che si scontrano. Un romanzo dove l’amore diventa percorso evolutivo, dimensione oracolare, impeto primaverile, slancio rivoluzionario.” Donato Zoppo, scrittore e giornalista. Un racconto sulla clownterapia, ispirato da Robin Williams e dalla sua indimenticabile interpretazione di Patch Adams, si è trasformato nella storia di Eva, Nathan e di tutti i personaggi che accompagnano la metamorfosi della loro amicizia in un sentimento intenso e complicato. In un intreccio di leggerezza e profondità, si confrontano due realtà agli antipodi: quella difficile della malattia e quella, apparente e superficiale, del cinema hollywoodiano. Un viaggio sulle strade inaspettate dove può condurre l’amore..

Conosciamo Nathan

Nathan fuma molto, parla poco, pensa “complicato”. Ha la fortuna di poter vivere della sua arte e di avere una vita privilegiata ma non si sente appagato e continua a cercare qualcosa che non sa definire. Ha sempre messo dietro alle spalle il suo ingombrante passato ma, quando ritrova Eva, comprende che è giunto il momento di affrontarlo. Anche se non sa se ne uscirà vincitore.

Ho chiesto a Ted, autista e guardia del corpo dell'agenzia artistica che rappresenta Nathan, di parlarci di lui. Sentiamo quello che ci ha detto.

«Avviso subito che non dirò niente di personale, tanto meno del periodo che il signor Nathan è rimasto fermo, lontano dai set. Una persona con le mie mansioni, se vuole conservare il proprio posto di lavoro, deve fare dell’affidabilità e della riservatezza, le sue doti. Accompagno e assisto molti clienti dell'agenzia e che posso rivelare... è un mondo pazzo ma, del resto, è Hollywood e nessuno ormai si sorprende più di niente. Conosco colleghi in situazioni peggiori, con clienti che li tiranneggiano o che chiedono di essere protetti e poi eludono la sorveglianza per fare i cazz... cavoli loro, mi perdoni il linguaggio, pagati al minimo e trattati molto male.»

Ted si anima molto in questa ultima parte del discorso. Tira fuori il pacchetto delle sigarette e se ne accende una. Un paio di tiri profondi e riprende a parlare.

«Io non mi lamento. Ho conosciuto il signor Nathan nel 2003, lavoravo già da qualche anno come supervisore tecnico nei film di azione. Sono un ex poliziotto, avevo un buon curriculum. Dieci anni al dipartimento ma ogni sera tornavo a casa e litigavo con mia moglie. Non è facile stare accanto a chi vede la feccia dell’umanità e deve conviverci. Così, per accontentare la signora Rivers, mi sono cercato altro. Ho addestrato Nathan per diversi mesi, per le scene d'azione del suo successo: Capitano Black. Mi ha colpito subito per il talento, la giovane età, la voglia d'imparare. Un po' incosciente, a volte, ma poi ha capito i rischi di certe sequenze e, dopo qualche discussione, è nato un bel rapporto.»

Fa una pausa, un altro tiro alla cicca, ormai a metà. Si passa la mano sui capelli cortissimi, quasi rasati a zero.

«È stata una bella esperienza dal punto di vista umano, oltre che professionale. Così, al termine delle riprese, mi ha chiesto di lavorare per lui come addetto alla sicurezza. Era all'apice del successo, lui e Karen Smith avevano la necessità di una figura di questo tipo nel loro staff. Vivevano insieme già da tempo. Di lei, ricordo che era una donna molto bella ma difficile.»

Soffia fuori una lunga scia di fumo e per un attimo sembra perdersi nei ricordi.

«In ogni modo, il mio matrimonio non ha funzionato. L’ex signora Rivers se ne è andata e io sono rimasto. Anche il signor Nathan è tornato single e ha scelto un basso profilo. Mi ha raccomandato al signor Marvin, che già frequentavo. Da circa tre anni lavoro per la Horwell&Winkler Agency. Sono contento quando torno a occuparmi di lui perché è come ritrovare un vecchio amico.»

Sul viso del massiccio afroamericano, spunta un sorriso che contrasta con i suoi lineamenti da duro.

«Il lavoro mi piace. È meno stressante che fare il poliziotto e meno rischioso. Non mi sono risposato, per adesso, ma ho la famiglia di mia sorella a Bakersfield e un nipotino di quattro anni. Questo impiego non ha orari e giorni fissi, come quelli di un ufficio, non è facile organizzarsi in qualche modo. Il lato forte è che ho l’opportunità di stare a contatto con persone incedibili, nel bene e nel male, e viaggiare spesso. Il signor Nathan è uno dei migliori che abbia mai incontrato in questo ambiente. Non è di tante parole ma è gentile con me e molto generoso.»

Attenzione:  sta per partire un progetto organizzato dal blog proprio legato a questo romanzo. Un progetto che coinvolgerà proprio voi lettori e che vi vedrà protagonisti di questa nuova avventura. Un progetto che naturalmente ha a che fare con la lettura! Quindi... stay tuned!



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