*Recensione* Domino Letterario- AMORI di Léonor De Récondo


Buona sera lettori, anche se a tarda sera, eccomi qui a parlarvi della mia scelta di questo mese per quanto riguarda il Domino Letterario, ormai sapete che non riesco a fare a meno di partecipare a questa fantastica iniziativa che mi permette di scoprire altri blog e sopratutto letture che si vanno ad aggiungere alla mia wishlist... il romanzo di cui vi parlerò oggi è Amori di Léonor De Récondo... ed ecco a voi la mia opinione...


Trama:
Provincia francese, 1908. Victoire, ventiquattro anni, è l'infelice moglie di Anselme di Boisvaillant, giovane e ambizioso notaio di cui non sopporta nemmeno la vicinanza; così, fra le mura lussuose della sua residenza con giardino, la vita le passa davanti comoda e vuota. Una prigione dorata che sembra socchiuderle i cancelli solo quando Céleste, la domestica diciassettenne della casa, rimane incinta. Victoire intuisce che il padre è Anselme, e in un sussulto di determinazione rivendica il diritto di tenere il piccolo per sé e crescerlo come un figlio. Ma essere madri è un'attitudine, e a lei basteranno pochi giorni per scoprirsi inadeguata, incapace perfino di tenerlo in braccio. E così, spinta dall'istinto materno, Céleste inizia a prendersi cura di suo figlio, di nascosto. Una notte, Victoire scorge la ragazza e il bambino addormentati insieme: sarà l'inizio di una passione travolgente. Forte di una scrittura che scorre elegante e seducente, con un incedere soave, un ritmo musicale, Léonor de Récondo accompagna il lettore in un viaggio nella Francia di inizio Novecento, dove le barriere sociali sembrano insormontabili. Amori è un romanzo commovente e delicato sulla scoperta dell'amore, in tutte le sue declinazioni. Ed è un fragoroso inno alla donna e alla femminilità.

Recensione:
Lettori, non fatevi ingannare da ciò che la trama dice. Non ho trovato, nel romanzo, nè nella storia, nessun inno alla donna, nè alla femminilità. 
Ma partiamo per gradi. 
Victoire, una protagonista che durante la storia fa un cambiamento enorme, forse è il personaggio che tra tutti muta maggiormente. Da donna annoiata e snob, che non si cura di ciò che gli sta intorno, a tal punto da non accorgersi nemmeno della domestica nella sua stanza, ecco che diviene una donna che scopre l'amore nei confronti di un'altra donna. Niente che potrebbe sconvolgerci ai nostri tempi, cosa invece diversa è nell'epoca ambientata del romanzo. Quindi Victoire diventa una donna che impara ad amare, vi chiederete voi, come capita spesso durante lo svolgimento di molti romanzi. No. No e poi ancora No! Impara ad amare ma resta la stessa donna abbastanza egoista, a mio parere che apprezzerà il bambino non suo, solo dopo che si accorgerà dell'amore che la lega a colei che di fatto lo ha portato in grembo. Non mi terrorizza il fatto che lei voglia, scoperto l'adulterio di suo marito, tenere il bambino e allevarlo come se fosse suo. Mi intristisce più che altro il fatto che lei non provi nessun affetto per quest'ultimo, a tal punto da non sopportare i suoi pianti e piuttosto che porvi rimedio inizia a suonare il pianoforte per sovrastare le urla del piccolo. ecco, questo l'ho trovato abbastanza inopportuno, come mi sembra inopportuno questo continuo calpestare la maternità nel corso di tutto il romanzo (in eventi presenti e futuri). Non lo trovo un inno alla femminilità, perchè la donna viene descritta come un qualcosa che serve solo a procreare eredi, e quando questo compito fallisce allora la donna non può sentirsi veramente tale. Quindi direi un secco no! E lo capisco che il romanzo è ambientato nel '900, ma ho letto altri romanzi storici che innalzano il ruolo di donna senza dover mortificare la posizione di quest'ultima rendendo la sua massima aspirazione la maternità. 


Stendiamo un velo pietoso sul marito Anselm, che ho odiato dalla prima all'ultima pagina. Cosa diversa invece è Céleste, colei che ama, nonostante la giovanissima età e che lo fa incondizionatamente. A tal punto da mettere da parte la propria felicità per quella della donna e del bambino che ama. 
Altri personaggi che ho amato particolarmente sono Hunguette e Pierre, domestici della casa che a mio parere potrebbero anche avere una storia tutta loro, e che forse sarebbe anche più interessante di questa. 
Credevo, onestamente, in qualcosa di meglio. Nulla si può dire per lo stile e la scrittura dell'autrice che mi ha aiutato a proseguire nella lettura, permettendomi di arrivare fino alla fine. Se fosse stato per la storia avrei probabilmente abbandonato a metà la lettura. 

Due stelline per Amori, dove l'amore non si percepisce affatto, se non per qualche breve stralcio. 
alla prossima lettura 




9 commenti

  1. Effettivamente la storia aveva una bella trama, ma è abbastanza evidente che non sia alle altezze delle aspettative! Che peccato!

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  2. non credo leggerò mai questa storia. Stefania di Libri e altri disastri

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  3. Peccato, la trama m' ispirava un sacco ma comunque non lo leggerò!!

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  4. Sinceramente già la trama non mi aveva ispirato dopo la tua recensione poi...eliminato ahahha

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  5. Beh non lo conoscevo, ma dopo la tua recensione direi proprio che non lo aggiungerò alle letture da fare

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  6. E' un romanzo che non mi ha mai attirato particolarmente, ed ora so di aver fatto bene ad evitarlo..

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  7. Purtroppo non mi attira molto… dalla recensione, poi, mi sa che non fa proprio per me

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  8. Le premesse erano effettuvamente buone! Magari gli darò una possibilità prima di eliminarlo definitivamente :)

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