Recensione: La notte della pantera di Diana J. Stewheart

Cover: 

Titolo e cover intigranti, un romanzo edito dalla casa editrice Omnia One group e che ha destato il nostro interesse... lo ha letto e recensito Veronica, e questa... è la sua opinione...

Il titolo è chiaramente collegato alla protagonista Eva Bosch, detective della polizia di Dusseldorf, soprannominata ai tempi dell’accademia di polizia “pantera” per la sinuosità delle forme, l’intelligenza, il carattere ribelle.

Eva vive con il fratello Max, uno stuntman prestante e burlone. Dopo il ritrovamento dei cadaveri di due bellissime e giovani ragazze, la detective inizia ad indagare arrivando sulle tracce che porta al Papillon – locale a luci rosse gestito dallo squallido Hans Schumann. Ma proprio in quel momento il suo capo, Alexander Pschill la congeda dal suo incarico, essendosi evidentemente spinta troppo in là nella ricerca, rischiando di portare allo scoperto una verità compromettente.

<<Non sapeva cosa le avrebbe riservato il futuro; se una carriera in polizia, oppure qualcos’altro. Di una cosa, tuttavia, era certa: quale che fosse stato il suo nuovo lavoro, non avrebbe mai smesso di occuparsi di colore che avevano bisogno di una mano amica>>.

Eva, ormai certa di essere sulle tracce di un organizzazione malavitosa che coinvolge personaggi della politica, imprenditoria locale ed estera e persino il mondo ecclesiastico decide, di proseguire l’indagine con le sue sole forze e determinazione, coinvolgendo nell’impresa il fratello fidato. Con l’aiuto di una maschera da pantera che le cela il volto e l’alter ego di Bella Hunt si infiltra niente meno che nel corpo di ballo del Papillon Riuscendo dopo molti colpi di scena a sgominare l’intera banda.
Il romanzo può essere visto come uno spaccato dei giorni nostri, dove l’immagina pubblica fa a pugni letteralmente con quella privata, le organizzazioni criminali legate alla prostituzione sono all’ordine del giorno e vede spesso coinvolti politici e esponenti del clero, fino anche alle forze dell’ordine che in teoria dovrebbero proteggerci ma, in pratica,   per avidità e i loro grezzi e bassi desideri operano nell’ombra. Come si suol dire, chi predica bene,  razzola male.

<< La vita è come una trapunta. Non puoi sapere se tiene caldo abbastanza se non ti ci infili sotto.>>

Lo stile della scrittrice è veloce, dinamico ,descrittivo, preciso. Un noir diverso dal solito, con un pizzico di sensualità per nulla volgare. 
Spero di leggere il seguito 

quattro cuoricini


alla prossima lettura


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